Arrestato avvocato infedele. Truffava i clienti con falsi atti giudiziari

Le denunce provengono anche dalla Val Vibrata: 200.000 euro le somme incassate fingendo accordi transattivi con le controparti. In manette anche un commerciante suo complice

ASCOLI – Un avvocato di 48 anni, già sospeso in passato dall’Ordine professionale, di San Benedetto del Tronto, e un commerciante 61enne, di Ascoli Piceno, sono stati arrestati dai militari della Guardia di Finanza di San Benedetto del Tronto e dalla polizia giudiziaria della procura di Ascoli Piceno, per truffa, riciclaggio, autoriciclaggio e falso materiale. Altre quattro persone cono indagate per il concorso nelle stesse vicende.

La indagini riguardano anche semplici cittadini, imprenditori e commercianti della provincia di Teramo, che figurano tra i clienti assistiti dall’avvocato nella cause civili che per loro si sono trasformate in costosi raggiri. secondo la ricostruzione delle vicende, fatta nella indagini scattate dopo le segnalazioni delle procure di Teramo e Fermo, sula base di denunce presentate ai magistrati del posto e trasferite per competenza, l’avvocato avrebbe articolato almeno 7 raggiri per complessivi 200.000 euro, riuscendo a ‘costruire’ falsi documenti giudiziari, false transazioni e gestendo con il complice l’incasso del denaro versato dai clienti attraverso società intestate al commerciante, suo conti correnti aperti per l’occasione all’estero e on-line per evitare il tracciamento e l’origine dei versamenti.

Il modus operandi passava attraverso la firma di falsi accordi transattivi fatti firmare ai clienti, relativi a cause sulle proprietà di immobili e terreni. Il legale è accusato in particolare di aver utilizzato, per essere più convincente, falsi provvedimenti giudiziari con cui i clienti venivano invitati a versare denaro e onorari (a lui) per diverse migliaia di euro. Il rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato hanno portato il gip del tribunale di Ascoli Piceno ad emettere le misure cautelari in carcere per i due ascolani, stabilendo un periodo di detenzione di un mese, al termine del quale i due saranno posti agli arresti domiciliari.

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